Come i grandi viaggi in carrozza, che prevedevano giorni di spostamenti per le famiglie che avessero voluto ritrovarsi a Natale e Capodanno, così, oggi, per le sparse famiglie ritrovarsi e festeggiare assieme diventa un vero viaggio nello spazio e nel tempo.
Lentamente se ne comincia a parlare a maggio o giugno, perché ad agosto bisogna avere le tappe ben chiare per acquistare i biglietti degli aerei, dei bus, dei treni…
Per poter raggiungere ogni affetto. Per stare assieme alle frange più giovani e a quelle più vecchie della famiglia.
Quest’anno tocca a noi, muoverci.
I ragazzi hanno trovato lavori più soddisfacenti (all’estero sembra si possa) e, ovviamente, non hanno neppure chiesto di godere delle ferie di Natale per tornare da mamma e papà.
Così si vola in un battibaleno da uno stato all’altro, e si percorrono chilometri a terra per raggiungere le abitazioni. Ci si trova avvolti nella millenaria, cosmopolita, prestigiosa e modernissima Londra che parla tutte le lingue e vive tutte le culture. Babele di suoni, idee, avanguardie. E si ripescano tradizioni famigliari, mescolate ad altre, a volte incomprensibili, ma a sorridere finalmente assieme. Ritrovati e ampliati da mondi ignorati.
Poi via.
Si rivola in Italia.
Si viaggia in auto per chilometri e chilometri e si raggiungono i rami antichi della famiglia: reimmergendosi nel Natale, quello di quando si era piccoli, che non è cambiato mai. Riadattandosi al tempo avvolto nel profondo dei milioni d’anni delle Dolomiti. Nel silenzio e nelle stellate limpide di notti brillanti di primordiale memoria.
L’aria freddissima riempie l’anima di certezze e di forza.
Ci si avvolge più stretti nelle coperte e si può procedere nel domani.
Solidamente arroccati al passato e profondamente stimolati dal futuro.