Questo testo trae origine da un Policy paper commissionato dall’UNESCO su iniziativa di Ali Kazancigil, all’epoca segretario esecutivo del programma Most. Si trattava di fare una sintesi delle critiche dello sviluppo e di aprire delle vie per la costruzione di un doposviluppo. Ci si meraviglierà forse che in queste pagine la proposta di una una società di decrescita, sulla quale in questi tempi si concentra un dibattito appassionato all’interno dei movimenti antimondialisti, non venga trattata più a fondo.
Incipit di Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla decolonizzazione dell’immaginario economico alla costruzione di una società alternativa
Serge Latouche
Libro pubblicato nel 2005 dall’economista e filosofo francese, uno degli avversari più convinti dell’occidentalizzazione e uno dei più fervidi sostenitori della decrescita e della localizzazione. Auspica a più riprese un dialogo tra culture negando la validità dell’universalismo.
Quello che mi sono chiesta è: non è troppo facile per popoli e genti privi dei più elementari diritti civili vedere nel nostro sistema capitalistico la soluzione più a portata di mano e semplice da raggiungere? E per popoli e genti ciecamente convinti della loro superiore e divina capacità di legge e diritto, spargere il proprio pensiero con la forza, piuttosto che interagire con il dialogo?