«Esprimi tre desideri» tuonò un vocione dal tronco dell’acacia che, senza volere, avevo strusciato tre volte, contorcendomi mentre uscivo dal finestrino della mia auto che era finita addosso all’unico albero nel mezzo di una landa sperduta, bloccando il meccanismo d’apertura della portiera.
Pensai che la botta che avevo preso in testa doveva essere più grave del previsto e mi toccai il bernoccolo.
La voce però, stentorea, ordinò: «Esprimi i tre desideri, ti ho detto, così me ne torno a riposo!»
Gli risposi: «Con calma. E poi chi sei? Io non vedo nessuno.»
«Avvicinati al tronco davanti a te e guarda bene.»
Accostai il viso e scorsi, aggrappato ad una ruga della corteccia, un insetto nero che non avevo mai visto.
«Vedo solo un insetto nero!»
«Non so se sono io, comunque credo proprio di vedere te e i tuoi occhi strabici. Quindi diamo per espletate le formalità di presentazione e procediamo con i tuoi desideri. Io li realizzerò e arrivederci.»
«Non saprei, così all’improvviso…»
«Non sognarti nemmeno di desiderare me! Non posso proprio accontentarti in questo, è vietato dalla legge della magia! E la legge è legge.»
«Ok. Allora vorrei che mi mettessi a posto la macchina. Come nuova.»
«Perfetto, facile!»
Vidi l’insetto girare tre volte su se stesso verso sinistra, mi voltai un momento e vidi l’auto non più addossata all’albero, ma diligentemente parcheggiata a lato della carreggiata, intatta.
Mi rigirai e vidi l’insetto diventare rosso.
Di nuovo mi sollecitò: «Dai sbrigati, secondo desiderio!»
«Vorrei che tutti quelli che vogliono far morire persone indifese non riuscissero a realizzare i loro propositi. Non vorrei mai più, cioè, che ci fossero attentati o stragi e che persone colte di sorpresa venissero uccise senza nemmeno capire cosa sta succedendo. Siamo così indifesi, a volte.»
«Sembri miss America! Tutte le bellezze vogliono la pace nel mondo!»
«Sei un bel po’ cinico, mi pare!»
«Tu, troppo sensibile, ma se questo è il tuo desiderio, questo sarà.»
E girò su se stesso tre volte verso destra e divenne verde smeraldo.
«Fatto. Bene, sei veloce. Ultimo desiderio!»
«Desidero vincere tutte le scommesse.»
L’insetto girò una volta a sinistra, poi a destra e poi ancora a sinistra e divenne giallo oro.
Si rallegrò: «Finito. Ti saluto e ciao. Io per la mia strada e tu per la tua.»
Sorrisi e gli dissi: «Vuoi scommettere che non andrai da nessuna parte e resterai sempre con me a realizzare ogni mio desiderio?»
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