La vita è una cosa seria, molto spesso tragica, qualche volta comica. I Greci dell’età classica avvertivano profondamente e coltivavano il senso tragico della vita. I Romani, in genere più pratici, non ne facevano una tragedia ma consideravano la vita una cosa seria. Di conseguenza tra le qualità umane apprezzavano in modo particolare la gravitas e avevano in poco conto la levitas. Cosa sia il tragico non è difficile né da capire né da definire e se ad un tizio gira per la testa di apparire come una figura tragica non gli è difficile riuscirvi anche se madre natura non ha già provveduto alla bisogna.
Incipit di Allegro ma non troppo
Carlo M. Cipolla
Carlo M. (che non sta proprio per nulla dato che l’insigne matematico la inserì solo per completare la scheda della Berkeley dove insegnò dagli anni ’50) Cipolla scrisse questo divertissement nel 1973e da allora la casa editrice Il Mulino lo ripropone continuamente con grande successo. All’interno due piccole parodie che Cipolla scrisse in inglese per deliziare gli amici più intimi. Un successo al quale oggi tutti possono accedere e godersi il gustoso racconto sul modo di fare storia economica dall’antichità al Medioevo e una sorta di scherzosa teoria generale della stupidità umana.
Molto divertente, umoristico ed ironico!