Se mi interesso alla disperazione è solo perché talvolta mi accorgo di esservi approdato. È tuttavia molto raro che la disperazione costituisca il mio punto di partenza. Naturalmente mi rendo conto che, almeno in astratto, il pensiero, similmente a qualsiasi altra attività, è qualcosa di disperato. Nel momento stesso in cui un’idea affiora nella nostra mente, essa ci si impone. Non ci si può esimere sal prenderla in considerazione, o persino dall’utilizzarla come possibilità.
Incipit di Appunti sull’arte
Willem De Kooning
Un altro artista del pennello che si racconta e che descrive le sue scelte di vita e artistiche grazie a questa raccolta di testi, dichiarazioni e interviste che si trovavano in varie pubblicazioni, tra i quali spicca: ‘Ciò che l’arte astratta significa per me’ del 1951. Da questa raccolta esce il ritratto di un uomo distante, per esempio, dal Dalì citato ieri, che può scrivere: ‘Gli artisti non hanno mai avuto idee particolarmente brillanti’ e che riesce, con semplicità, a formulare una importante linea guida, solco poi percorso con sollievo anche da altri artisti: ‘In realtà non mi preoccupava la prospettiva del fallimento: sentivo comunque di aver realizzato qualcosa. Mi ero imposto di pensare che sarei riuscito a fare ciò che desideravo, pur sapendo che era un’illusione’.