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Barnabo delle montagne

Nessuno si ricorda quando fu costruita la casa dei guardiaboschi del paese di San Nicola, nella Valle delle Grave, detta anche la Casa dei Marden. Da quel punto partivano cinque sentieri che si addentravano nella foresta. Il primo scendeva giù per la valle verso San Nicola e a poco a poco diventava una vera strada. Gli altri quattro salivano fra i tronchi, sempre più incerti e sottili, fino a che non rimaneva più che il bosco, con gli alberi secchi rovesciati a terra e tutte le sue vecchissime cose. E sopra, a Nord, c’erano le bianche ghiaie che fasciano le montagne.

Incipit di Bàrnabo delle montagne
Dino Buzzati

Libro del 1979 dove Buzzati fa vivere al giovane e inesperto Bàrnabo l’attesa. Non l’attesa finalizzata ad uno scopo, ma l’attesa nella sua essenza. Tra i monti a vivere il sole che passa a toccare le montagne per proteggere la polveriera, custodendola dai briganti. Bàrnabo prova sulla sua pelle anche l’ingiustizia di essere giudicato in modo sbagliato, per un’azione involontaria. Mi piace lo stile descrittivo di Buzzati che arriva nel fondo delle cose e dei sentimenti delle personaggi. Che insegna a non deprimersi, ad andare avanti sempre e a non lasciarsi sopraffare dalla paura.
Si può vivere senza compiere qualche azione insensata dettata dalla paura?

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