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Flaubert

Dato che il caldo arrivava ai 33 gradi il boulevard Bourdon era completamente deserto.
Più in basso, il canale Saint-Martin, bloccato dalle due chiuse, distendeva in una retta la sua acqua color inchiostro.
Nel mezzo c’era un barcone carico di legname e sull’argine due file di botti.
Oltre il canale, tra le case separate da cantieri, il gran cielo puro si stagliava in chiazze oltremare e sotto il riverbero del sole le facciate bianche, i tetti di ardesia, i moli di granito erano abbaglianti. Un brusio confuso saliva in lontananza nell’aria tiepida; e tutto pareva intorpidito dall’inerzia della domenica e dalla tristezza dei giorni estivi.

Incipit di Bouvard e Pécuchet
Gustave Flaubert

Opera incompiuta alla morte di Flaubert nel 1880, venne pubblicata postuma nel 1881. Dalle pagine emergono le avventure e le disavventure dei due idiots savants Bouvard e Pécuchet in una farsa gustosa e piacevolmente spiritosa che evidenzia la stupidità umana in generale e ne esalta la profonda nullità interiore, rivestita di luoghi comuni e frasi fatte. Non vengono risparmiate frecciate alle filosofie tecniche, che nonostante le loro ambizioni non riescono mai, comunque, ad arrivare alla verità delle cose, a trovare le risposte per giustificare il mondo. Libro affascinante e intrigante che cattura l’attenzione e trascina fino alla fine tra una risata e un pensiero filosofico.

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