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chi ti credi di essere

M’è tornato tra le mani ‘Chi ti credi di essere?‘ di Alice Munro, canadese, premio Nobel per la letteratura del 2013. Un romanzo di formazione scritto con tecnica esemplare e particolare: la vita di Rose, la protagonista, in conflitto aperto con la matrigna Flo è descritta in dieci racconti tra loro indipendenti, ma profondamente intrecciati, con flash back e flashforward, rimandi e richiami continui. La voce che ci racconta la storia, decisa e senza pietà per la rudezza della vita rurale, è quella di un narratore onnisciente che riordina anche cronologicamente i vari episodi.
Una tecnica narrativa che mi affascina, ma difficile da rendere con maestria!

Vi cito:

Rose dovette ovviamente trattenersi a scrivere furibonda oltre le quattro, mentre Miss Hattie estraeva il suo lavoro all’uncinetto. E quando portò il lavoro ricopiato alla cattedra Miss Hattie le disse abbastanza dolcemente ma in tono perentorio: – Non devi metterti in testa di essere meglio degli altri solo perché impari le poesie a memoria. Chi ti credi di essere?
Non era la prima volta che qualcuno glielo chiedeva; anzi, quella domanda spesso assumeva alle sue orecchie la monotonia di un gong, e Rose non ci badava più. In seguito però si rese conto che Miss Hattie non era un’insegnante sadica; si era trattenuta dal pronunciare il suo commento davanti a tutta la classe. E non era neppure astiosa; non voleva vendicarsi perché non era riuscita a dimostrare che Rose si sbagliava. La lezione che intendeva impartirle era più importante della poesia, ai suoi occhi, ed era profondamente convinta che Rose ne avesse bisogno. A quanto pareva, molte altre persone la pensavano così.

 

 

Photo: www.trend-online.com

Comments(4)

    • marinaraccanelli

    • 8 anni ago

    Sono affascinata anch’io dalla particolare tecnica di scrittura di Alice Mundo, dalla sua acuta percezione degli esseri umani , così vivi nella loro a volte brevissima esistenza letteraria, e insieme carichi di aloni inespressi

    1. Sì, vero! 😉

    • marinaraccanelli

    • 8 anni ago

    Sono affascinata anch’io dalla particolare tecnica di scrittura di Alice Mundo, dalla sua acuta percezione degli esseri umani , così vivi nella loro a volte brevissima esistenza letteraria, e insieme carichi di aloni inespressi

    1. Sì, vero! 😉

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