La crisi esplosa nel 2007 – 2008 è stata sovente rappresentata come un fenomeno naturale, improvviso quanto imprevedibile: uno tsunami, un terremoto, una spaventosa eruzione vulcanica. Oppure come un incidente tecnico capitato fortuitamente a un sistema, quello finanziario, che funzionava perfettamente. In realtà la crisi che stiamo attraversando non ha niente di naturale o di accidentale. È stata il risultato di una risposta sbagliata, in sé di ordine finanziario ma fondata su una larga piattaforma legislativa, che la politica ha dato al rallentamento dell’economia reale che era in corso per ragioni strutturali da un lungo periodo.
Incipit di Colpo di stato di banche e governi
Luciano Gallino
Leggere questo libro è stato interessante ma anche faticoso, perché mi ha fatto capire un po’ come lavorano le teste, o almeno, come l’autore ritiene che lavorino le teste che ci governano. Appena vengo attirata da un titolo sull’argomento ne vengo poi violentemente allontanata perché non accetto i modi di ragionare della politica, ma soprattutto dei banchieri.
Così difficile leggere qualcosa che ti fa contorcere lo stomaco? Non per il modo nel quale è scritto, ma per quello che ti costringere a vedere?