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Ci sono alcuni libri che che la storia ha consacrato come successi e che dovrebbero essere letti da tutti, non dico solo dagli amanti della lettura, da chi vuole imparare a scrivere bene, dagli ‘addetti ai lavori’ o dai poveri studenti di liceo. Da tutti. Perché sono libri molto comprensibili e molto facili da leggere, essendo scritti da geni o quasi. Che ne dite per esempio di Arthur Schopenhauer ‘Consigli sulla felicità‘? Le riflessioni che vi trovate sono utili, molto utili a tutti, davvero! A chi vuole costruire determinati personaggi, ma anche a chi vuole realmente provare ad essere felice. Lo so a tutti manca il tempo per leggere…

L’invidia è un impulso naturale dell’uomo: ma è al tempo stesso un vizio e una disgrazia. Perciò dobbiamo considerarla nemica della nostra felicità e cercare di soffocarla come un dèmone maligno. A questo scopo possono esserci di guida le belle massime di Seneca: «Rallegriamoci delle cose che abbiamo senza fare confronti: mai sarà felice colui che si tormenta perché c’è qualcuno più felice»; e anche: «Quando guardi a quanti ti stanno davanti, pensa a quanti stanno dietro di te»: dunque dobbiamo badare maggiormente a coloro che stanno peggio di noi che non a coloro che sembrano star meglio. Persino nel caso di mali realmente gravi, il confronto più efficace, benché scaturito dalla medesima fonte dell’invidia, ci verrà dalla considerazione di sofferenze maggiori delle nostre, oltre che dal contatto con quelli che si trovano nelle nostre stesse condizioni, ossia con i socii malorum [compagni di sventura].
Questo per quanto riguarda il lato attivo dell’invidia. Quanto al lato passivo, c’è da considerare che nessun odio è così implacabile com l’invidia, perciò non dovremmo adoperarci con tanta costanza e zelo per suscitarla; faremmo meglio invece a rinunciare a questo piacere, come a parecchi altri, per le sue pericolose conseguenza.

Photo: www.efficacemente.com

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