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William-Adolphe_Bouguereau_(1825-1905)_-_The_Youth_of_Bacchus_(1884)

Primo libro di Donna Tartt ‘Dio di illusioni‘. Un romanzo che trascina per la sua prosa piena di cultura, per la sua filosofia unica seppure riconosciuta, per la trama esile come un filo di fumo eppure intensa e coinvolgente. In un piccolo college universitario del New England, il professore di greco antico Julian Morrow esercita un fascino particolare sullo spirito sensibile di un gruppo di giovani molto dotati: Bunny, Henry, Francis, Charles e Camilla e il povero Richard, il protagonista narratore. Settimane di scuola e week end all’insegna della simbiosi e degli eccessi: droga, sesso, alcool. Fino al fatidico rito dionisiaco che lascia a terra un cadavere. Tra narrazione pacata e colpi di scena si arriva al traguardo delle 534 pagine in un fiato.
Non trascinati dalla suspense, no. Sospinti dalla sapiente, ricca e sapiente scrittura di Donna Tartt.
Mi è piaciuto molto, non quanto ‘Il cardellino‘, ma molto comunque.

Il week-end passò come tutti gli altri; e per me nello studio del greco, pasti solitari in mensa e la stessa perplessità che mi divorava. Mi sentivo offeso, eppure soffrivo la loro mancanza più di quello che non avrei voluto veramente. Bunny, inoltre, si stava comportando in modo strano. Lo vidi in giro un paio di volte, con Marion e gli amici di lei, che parlava seriosamente mentre gli altri lo fissavano con stolta ammirazione (erano laureandi in Educazione Elementare, perlopiù, e immagino lo ritenessero un vero erudito perché studiava greco e portava occhiali dalla montatura dorata). Una volta lo vidi con il suo vecchio amico Cloke Rayburn, ma non conoscendolo molto bene esitai a fermarmi per salutarlo.
Aspettavo la lezione di greco, il lunedì, con acuta curiosità. Mi alzai la mattina alle sei, e, non volendo arrivare troppo presto, m’intrattenni in camera, già vestito, per un bel po’ di tempo; quando, con una specie di emozione, guardai l’orologio, vidi che, se non mi fossi affrettato, sarei arrivato in ritardo. Afferrai i libri e schizzai fuori; a metà strada verso il Lyceum mi resi conto che stavo correndo, e mi costrinsi a rallentare l’andatura.

Photo: William-Adolphe Bouguereau, La giovinezza di Bacco (1884)

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