Blog

dudovich

Ambientazione: anno 1943, Milano – Fiera del libro.
Intrigante, no?
Sotto un bancone è trovato il corpo composto di Giobbe Tuama, alias Jeremiah Shanahan, un americano che vive in Italia da molto tempo, seguace di una chiesa evangelica che pubblicizza Bibbie, ma soprattutto che è un usuraio.
Molto intrigante, no?
Toccherà al Commissario De Vincenzi, malinconico ed erudito poeta, indagare e scoprire il colpevole.

Parliamo di “Giobbe Tuama & C.” di Augusto De Angelis.
Tutti i libri dell’autore sono avvolti in un profumo insolito e forestiero, non per scelta ma per obbligo del regime che mal tollerava il genere “giallo”, e con personaggi dallo spessore psicologico indagato con minuzia.
Il Commissario De Vincenzi, così solo e scettico, sensibile e riflessivo riesce a rivestire il ruolo di critico di quegli anni, ovviamente con il suo caratteristico tratto elegante e distaccato.
Per chi desidera un intreccio strutturato e ingegnoso, una trama coinvolgente e un approccio differente agli anni di regime, percepibili nello sfondo.
Propongo:
“Il vecchio esercitava lo strozzinaggio a un tasso spaventoso. Se non avessero provveduto a mandarlo all’altro mondo, avrebbe dovuto provvedere De Vincenzi a farlo andare al confino. La cassetta era chiusa a chiave, ma bastò la lama di un robusto coltello che il commissario trovò sul tavolo, per far saltare la serratura e sollevare il coperchio. Separate in pacchi, a seconda della data di scadenza. Giacevano lì dentro le cambiali di tutti i disperati clienti di Giobbe Tuama. C’era da chiedersi come avesse potuto costui stendere le sue reti su tante persone! Aveva ragione quel cinico e spassoso Maurizio Venenziani Jacobini; la morte del vecchio avrebbe ridato la vita a un numero infinito di disgraziati. Poiché una cosa era certa per De Vincenzi: egli avrebbe sequestrato quelle cambiali, togliendole così automaticamente dalla circolazione. Non le avrebbe certamente consegnate come facenti parte dell’eredità a quell’allucinante signora Winckers, i cui riflessi egli conosceva ancora troppo poco per potersi affidare a essi, contando su di una generosità, che era soprattutto giustizia.”

 

 

 

Photo: m.iphotoscrap.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *