L’uomo andava pei viali del giardino pubblico, interessandosi a tutto con placidità contemplativa. Si fermava a guardare i cigni nel laghetto, il pellicano sull’erba, le scimmie nella gabbia, la foca a piatto sulla riva.I bimbi, che giravano a tondo; le bambine che a passetti misurati avanzavano e cantavano, tenendosi per le manine: «Ecco l’ambasciatore col trallarillallero…»
Incipit di Giobbe Tuama & C.
Augusto De Angelis
Augusto De Angeli, uomo di ampia e profonda cultura, fu il padre del giallo italiano; l’autore che dettò le caratteristiche dell’investigatore all’italiana anche se in un periodo storico non molto favorevole. Il fascismo infatti non amava il genere giallo allora importato dal mondo anglosassone. Giobbe Tuama & C. fu pubblicato per la prima volta nel 1936. Mi è piaciuta moltissimo l’ambientazione e la descrizione dell’ambiante Milanese. Ho amato molto le caratteristiche profondamente umane del Commissario de Vincenzo, di fondo un malinconico e colto poeta, e l’atmosfera che richiama e respira quella del Maigret parigino con le profonde indagini psicologiche che sondano gli indiziati e che caratterizzano le sue storie.
Stiamo un po’ perdendo l’abitudine ad indagare il mondo attorno a noi con attenzione e soprattutto a sondare con un minimo di psicologia chi ci circonda. Per questo ognuno sta sempre intrappolato solo nella fioca luce del suo display?