La storia di un cacciatore di libri: ‘Il battello per Kew‘ di Alberto Vigevani. Il protagonista Stephen Jacobi, un grande libraio antiquario londinese con la rara capacità di trovare libri straordinari, si ritrova alla fine della carriera a dover cedere a pochi soldi l’attività alla socia, a curarsi di sé stesso e combattere una malattia. Riscopre la voglia di vivere appena sente la notizia che a Firenze ci sono trattative per la vendita di una grande biblioteca. Parte per l’Italia dove appura che la vendita dei favolosi libri sembra una grande bufala. Però non si dà per vinto e così incontra Violante, una giovane donna molto bella, che odia i libri ma ama molto la vita.
Ambientato nel 1966 è un testo vivace e ironico che racconta, anche autobiograficamente, un uomo che vive, respira e si emoziona attraverso il prisma degli amati testi.
Avevano dovuto prendere posto in scomode ‘savonarole’ e accettare il rosolio che Stephen lasciò nel calice verdognolo appena intinte le labbra. L’ometto interrogava ora con umore polemico il Mancinelli intorno a quale genere di libri potesse interessare lui e il suo compagno, strisciando occhiate lumacose sulle gambe scoperte di Tosca, che portava una gonna piuttosto corta. Dietro la scrivania s’imponeva un armadione a vetri di diversi colori in forma di ottagoni, legati da fili di piombo. Mancinelli non era tipo da lasciarsi smontare, elogiava il gusto fine dell’ospite, da lui verificato in passato, quando gli aveva venduto incunaboli e testi antichi di alchimia; nel contempo, magnificava la passione collezionistica del signor Jacobi che non badava ai prezzi, sibbene alla qualità, e nonostante fosse inglese amava le cose nostre come ben pochi compatrioti. Si trattava di uno squarcio tra i più generici del suo repertorio di sensale; ripetuto su chiavi diverse, ora posate, ora scherzosa, riuscì a calmare il risentimento del pensionato, che si convinse a scostare di poco un’anta della vetrina, ritirando da un palchetto ordinato con scatole ricoperte di carte di Varese un fascicolo tenuto insieme da un nastro di seta.