Il famoso curatore del Louvre, Jacques Sauniére, raggiunse a fatica l’ingresso della Grande Galleria e corse verso il quadro più vicino a lui, un Caravaggio. Afferrata la cornice dorata, il vecchio di settantasei anni tirò il capolavoro verso di sé fino a staccarlo dalla parete, poi cadde all’indietro sotto il peso del dipinto.
Come da lui previsto, una pesante saracinesca di ferro calò nel punto da cui era passato poco prima, bloccando l’ingresso del corridoio. Il pavimento di parquet tremò. Lontano, un allarme cominciò a suonare.
Incipit di Il codice da Vinci
Dan Brown
Penso si sia detto tutto e anche di più su questo testo e sul suo autore. Lo lessi tantissimi anni fa, appena tradotto e arrivato in Italia (nel 2004). Lo trovai un bel thriller, mi piacque la storia. Non ho mai creduto, però, che non fosse un romanzo. Non mi è mai passato per la mente che fosse una ricerca storica documentata in ogni sua parte. Non ho mai pensato, insomma, si trattasse di un saggio storico. Sono quindi sempre rimasta sorpresa delle feroci critiche cui è stato sottoposto questo libro. Tanto di cappello, comunque, al gioco di prestigio continuo dell’autore che ha trasformato tutta la negatività sparsa sul suo scritto in sonanti incassi mondiali.
Ho dovuto lasciare il lavoro perché mi stavo quasi ammalando per il mobbing delle mie colleghe, terribile davvero. Anche voi subite disagi più o meno pesanti dai colleghi?