Pena! Rete! Lama! Pena! Rete! Lama! Pe… Re… La…
– Voi siete un uomo forse?
– No, signore, io sono una povera vecchia.
– È vero, è vero sì, avete ragione, voi siete una povera vecchia, un uomo sono io.
– Voi che cosa siete signore?
– Io sono… Io sono… Molto leggero, io sono un uomo molto leggero; e voi siete una povera vecchia. Come Pena, come Rete, come Lama, anche loro erano vecchie. Vorreste dirmi se quello che si vede laggiù, in fondo a questa via, è la città?
Incipit di Il codice di Perelà
Aldo Palazzeschi
La prima edizione è del 1911 a cura delle edizioni futuriste di “Poesia”. Racconta la stravagante vicenda di un uomo fatto di fumo che vive nel camino di una casa per trentatrè anni, ascoltando le infinite chiacchiere di tre donne, e delle sue avventure quando, lasciato solo, si mette a vagare per il mondo di Torlindao, diventando prima l’idolo personale ed eroico di ogni essere umano incontrato, poi la più dileggiata delle creature Negli anni molte le interpretazioni filosofiche che ne hanno fornito autori e personaggi della cultura italiana. Io mi sono goduta le sue frasi brevi e spezzettate, la sua aria da recita teatrale, il suo personaggio effimero eppure così precisamente descrittivo dei meccanismi che regolano i rapporti umani.
Io amo più leggere che conversare. Che ne pensate voi?