Fa freddo a Parigi, alle sei e quaranta di mattina in una giornata di marzo, e il freddo sembra ancora più intenso quando sta per essere giustiziato un uomo. L’11 marzo 1963, a quell’ora, nel cortile principale di Fort d’Ivry, un colonnello dell’aviazione francese era in piedi davanti a un palo conficcato nella ghiaia gelida e mentre gli legavano le mani fissava con incredulità sempre meno evidente il plotone fi fronte a lui, a una ventina di metri.
Incipit di Il giorno dello sciacallo
Frederick Forsyth
Quello che più mi attira di questo libro è il taglio giornalistico dello scritto, la realtà che l’autore inserisce costantemente nelle scene create da lui. Forse è anche il suo limite?