Ho beccato un altro libercolo sulla mia scrivania estraneo alle mie solite letture.
Ho fotografato alcune pagine, così potete curiosare questo ‘Il Medico Grillo‘. Storia popolare anonima, in ottava rima, di un villano lavoratore, Grillo appunto, che vuole diventare medico.
Si tratta di una riproduzione della Libreria Editrice Fiorentina, datata 1979.
Vi segnalo anche il costo: Prezzo mezzo scudo.
Affascinanti le piccole incisioni che rallegrano il testo con immagini semplici e divertenti!
L’inizio:
Zappa, vanga, e badile in un momento.
Tenta Grillo lasciar per sua fortuna.
Sprezza pecore, bovi, ed altro armento:
Subito vende, e sol denari aduna.
Pochi lascia alla Moglie, e poi contento
Via se ne vola senza tema alcuna,
Sperando di Villan pazzo, frenetico,
Diventar con lo studio Protomedico.
Nel Cameron di Ser Giovan Boccazzo
Non v’è più bella favola di questa,
Nella cinquanta, over nel suo Corbazzo,
Da dar agli auditor più gioja e festa;
Perché di un certo villan sciocco, e pazzo,
Se starete a udir, si manifesta,
Ch’era uso i campi a arar sera, e mattina,
E volea esser Dottor di medicina.
Costui per nome Grillo si chiamava,
E con i suoi figliuoli, e con la moglie
In una Capannuccia dimorava,
Fatta di giunchi, di canne, e di foglie,
In Villa, dove i campi lavorava,
Di quel vivendo, che da lor raccoglie,
Ed aveva un fratel, ch’era Dottore,
Uom di gran pregio, e degno d’ogni onore.
Questo abitava in una gran Cittade,
Che alla Villa poco lontan’era,
Viveva in pompa, e in grande civiltade
Per l’arte, in cui si oprò mattina, e sera;
E per non vi mancar di veritade,
Ma dirvi tutta questa cosa intiera,
Il Medico una notte sognava,
Ch’era ito al campo, ove il fratello arava:
E gli parea, che dal caval scendesse,
E che l’aratro a quel preso di mano
Contro sua voglia per forza traesse,
Seguendo il solco del fratel pian piano,
E nel bel dell’arar lo ritenessero
Un non so che, che ascoso era nel piano;
E per veder il fin di tal lavoro,
Scopriva un incredibile tesoro.