Una raccolta di racconti di Nadine Gordimer, premio Nobel per la letteratura nel 1991. S’intitola ‘Il salto‘ e potrete leggere sedici storie ambientate in vari luoghi dell’Africa. Sedici storie scritte con cura e nettezza con finali piuttosto sorprendenti. Fuga dal Mozambico in condizioni durissime; storia d’amore tra una meticcia e uno svedese; il disagio dei bianchi sempre spaventati di essere assaliti nelle proprie case trasformate in fortezze; alcuni bianchi che s’interrogano sulla possibilità di poter considerare l’Africa il loro Paese. Storie originali e imperniate sul confronto tra varie culture, sulle conseguenze profonde che si ritrovano nei popoli sradicati o migrati.
Da: ‘Mio padre se ne va di casa’
Le case si scostano longitudinalmente dalla strada del villaggio in cerca di privacy. Ma sono decorate con volute e ghirlande di fiori e di frutta. I pampini pendono come biancheria stesa lungo la prospettiva decrescente di portici angusti. Grovigli di pomodori e margherite si arrampicano dietro le palizzate. In un’aia lunga e stretta si affollano pollai e recinti di anatre, e c’è anche un maiale. Ma non nella casa da cui proviene; là non ci sarebbe stato un maiale.
L’ufficio postale è fatto di assicelle di legno e sotto il tetto c’è una tavola intarsiata – l’insegna di un ufficio postale è riconoscibile ovunque, in qualunque lingua, anche se risale ai tempi in cui non c’era ancora la posta aerea: non un uccello stilizzato bensì un corno da postiglione ricurvo con cordone e nappe. Da qui saranno partite le lettere per organizzare il passaggio in nave. Fuori c’è una panca: una vecchia sbuccia piselli. Porta uno scialle nero sulla testa e un grembiule, ha la bocca chiusa senza labbra di chi ha perduto i denti.