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donne dive

La porta si aprì e Michael Gosselyn alzò gli occhi. Julia entrò.
«Ehilà! Un momento, finisco di firmare qualche lettera».
«Fai con comodo. Sono venuta solo per vedere che posti sono stati mandati ai Dennorant. Cosa ci fa qui quel giovanotto?».
Adattando istintivamente, da attrice consumata, il gesto alle parole, Julia accennò con la bella testa alla stanza per cui era passata.
«È il ragioniere. Viene da Lawrence & Hamphreys. È qui da tre giorni».
«Sembra molto giovane».
«È praticante, ma ci sa fare. Si meraviglia per come teniamo i conti, non immaginava che un teatro fosse gestito con criteri tanto razionali. Dice che la contabilità di certe ditte della City è roba da far venire i capelli grigi».
Julia sorrise del compiacimento che traspariva dal bel viso del marito.
«Un giovane di tatto».

Incipit di La diva Julia
W. Somerset Maugham

Questo è un testo che consiglio soprattutto a chi ama scrivere monologhi o ama far parlare a lungo i personaggi, soprattutto di se stessi e delle proprie emozioni. Julia non è una diva da palcoscenico, ma una vera diva da vita di tutti i giorni. A tutti noi capita di aver incontrato che so, la segretaria del capo o la collega che si atteggiano a star del cinema. È una delle varianti del mondo femminile: la mamma per eccellenza, la ragioniera per aspirazione, la dottoressa per vocazione. La diva, appunto, geneticamente ereditata. Questo è il personaggio di Julia che ci fa rimanere con il fiato sospeso fino all’ultima parola, perché, sembrando ingenua e fragile, sembra sempre sul punto di cadere in un qualche destino crudele. Ma essendo in realtà la più scaltra delle donne riesce ad evitare ogni problema e a pianificarsi una vita agiata e adatta alla sua personalità! Conflitti interiori? Mi par di no!

Photo: aliceinfashionland5.wordpress.com

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