Sospirando allora in consonanza con il pianto di Carite, la vecchia così iniziò: «Sta’ di buon animo, mia signora, e non farti atterrire dalle invenzioni vane dei sogni. Lasciando stare, infatti, che le immagini dei sogni fatti di giorno sono ritenute false, perfino a volte anche le visioni notturne annunciano fatti che vanno al contrario. Per fare un caso, piangere, prendere botte e a volte anche venire scannati preannunciano un lucroso e prospero risultato, al contrario, ridere e rimpinzarsi la pancia di dolcetti tutto miele o ritrovarsi in incontri d’amore prediranno che si verrà vessati da oppressione d’animo, debolezza di corpo e vari altri problemi. Ma ci penserò io a distrarti con racconti piacevoli e favole da vecchie donne».
Apuleio
Incipit di La favola di Amore e Psiche
Testo a fronte
L’immersione nella nostra derivazione latina, ogni tanto, secondo me, fa bene. Riconoscere le radici e ripulire la mente da tanti aspetti superficiali della vita attuale, permette di arrivare al nocciolo dei problemi. Perché la maggioranza s’adatta ad una vita frenetica in rincorsa affannosa di felicità indotta, ma i veri bisogni dell’io profondo sono gli stessi dei tempi di Apuleio. Rileggere gli autori della latinità (come i grandi autori greci) può essere un piacere che permette di individuare le tematiche reali che sottendono i disagi quotidiani.