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In Facebook ‘Se scrivo, sono‘ ha aperto la sua pagina dedicata alla poesia e agli aforismi perché, come raccomandava Johann Wolfgang Goethe: ‘Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole.

Link: https://www.facebook.com/pages/Se-scrivo-sono/1555717244652086?ref=hl

Ma anche perché ho condiviso molto di quanto Donatella Bisutti ha scritto nel suo libro: ‘La poesia salva la vita. Capire noi stessi e il mondo attraverso le parole‘.

Molto affascinante!

Leggere le poesie non come ti insegnano a scuola, ma utilizzandole come chiavi per entrare nel mondo delle emozioni e aiutare a viverle e a esprimerle con creatività. Quella creatività posseduta da tutti e che spesso è abbandonata in un cassetto al buio mentre potrebbe salvare dal senso di noia, di inutilità e di malinconia.

Vi propongo l’inizio del capitolo Le parole sono oggetti:

«Un oggetto guardato in questo modo pare che dica “io”. Ma come lo dice? Certo non con le parole: esso ha solo una forma, colori, suoni, movimenti. E come potranno allora le parole e una poesia tradurre questo “linguaggio” che non è fatto di parole?

Questo è un altro “miracolo”: anche le parole possono diventare “oggetti”. Non avere cioè solo un significato, ma anche una forma, un colore, e magari anche un sapore o un modo di muoversi. Possono essere luminose o buie, lente o rapide.

Una parola come “raffica”, per esempio è veloce e turbina come un colpo di vento improvviso. E da cosa dipende? Da quelle f che soffiano.

[…] E “buio”, che oltre alla u ha una i rapida, è una parola che scivola via, proprio come un’ombra nel buio di quel vicolo, fino a sparire nel cerchio di quella o che la chiude in fondo.

Così ci sono parole veloci o lente, leggere o pesanti, tenere e aspre, carezzevoli o taglienti. Ci sono anche parole morbide o ruvide, lucide o opache, rigide o agili, scattanti o pigre. Questo succede se facciamo attenzione solo al loro suono, senza tener conto del significato.»

Solo un esempio. I capitoli sono man mano sempre più affascinanti e illustrati. Quello che più mi ha divertito è stato sicuramente Dal ritmo si può scoprire l’autore?

Beh, vi lascio in suspance. Chissà che non vi venga voglia di leggerlo!

Photo: www.ibiscomunicazione.it

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