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la signora scompare

Il giorno che precedette quell’evento terribile, Iris Carr ebbe, per la prima volta neòlla vita, la sensazione di un pericolo imminente. Era abituata ad essere protetta da una piccola corte di persona che – con inconsapevole lusinga – chiamava “i miei amici”. Graziosa, orfana, economicamente indipendente, era sempre stata circondata di gente. Erano loro a pensare in vece sua – o meglio, lei ne accettava le opinioni e loro le esprimevano ad alta voce – perché la sua voce bassa non era adatta a intrattenere estesi rapporti sociali.

Incipit di La signora scompare
Ethel Lina White

Ethel Lina White pubblicò per la prima volta questo testo nel 1936. La storia ci è nota a anche grazie al film di Hitchcock del 1938 “La signora scompare” e a remake successivi.
Mi piace raccontare l’autrice di questo libro perché era impiegata presso un ufficio governativo, che abbandonò per dedicarsi alla letteratura. Scrisse anche parecchi altri gialli, ma non furono tradotti, se non “La vittima è presente”, “La scala a chiocciola”, “Delitti al museo delle cere” e “È scomparso un acaro ometto”.
Mi piace parlare di questo libro, ma mi piace ancor più parlare della collana in cui è pubblicato: i bassotti della Maco Polillo Editore fondata nel 1995. Da sempre dedicata alla pubblicazione di romanzi d’intrattenimento di area anglo – americana, ci trovi autori di thriller, spy stories, e le ghost stories, molto “golosi” ed interessanti. La stessa casa editrice pubblica poi autori anche di letteratura umoristica nella collana I Jeeves dedicata a P. G. Wodehouse. Dal 2010 ha anche fondato una collana per crime story: I mastini. Ogni tanto è importante riuscire a svagarsi, vero?

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