Primo giorno della vita nuova. Molto strano. È tutto il giorno che mi sento quasi frenetico. Esausto adesso ma anche febbrile, come un bambino alla fine di una festa. Come un bambino, sì: come se fossi passato attraverso una grottesca forma di rinascita. Eppure proprio questa mattina mi sono reso conto per la prima volta di essere vecchio. Stavo attraversando Gower Street, il mio covo preferito dei vecchi tempi. Sul passaggio pedonale qualcosa mi aveva fermato. Bizzarra sensazione, come se l’aria attorno alle mie caviglie avesse subito una mutazione, si fosse trasformata in qualcosa di…
Incipit di L’intoccabile
John Banville
Libro uscito nel 1997, che nel 2003 ha vinto il premio Ninino, è un noir perfettamente equilibrato tra realtà e fantasia, tra personaggi veramente vissuti e totalmente inventati. Mescola biografia e autobiografia con sottile perizia. Scrittura forbita, all’apparenza semplice, molto ricercata. Da buon irlandese Banville riesce a creare atmosfere percorse da humor nero che ricordano ambientazioni di Joyce, senza descrivere l’Irlanda reale.
Mi è rimasta in mente questa dichiarazione di Banville: Tutti noi che scriviamo sul finire del ventesimo secolo o all’inizio del ventunesimo abbiamo due figure enormi alle spalle, Joyce e Beckett. Joyce ha messo dentro tutto; Beckett ha eliminato tutto; la mia soluzione è: mettere dentro tutto, e poi negare ogni cosa. V’è mai capitato d’osservare come, spesso, le persone che avete a fianco adottano istintivamente la stessa filosofia?