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Coppa Universale Calcistica degli Intermondi degli Sciroccati Totali Everyone (C.U.C.I.S.T.E.).

Una coppa, che, vi assicuro, ha un seguito enorme.

Tutti i viventi dell’universo si sentono vicini e si rispecchiano negli sciroccati che corrono novanta minuti a perdifiato dando calcioni ad un pallone che non scoppia perché le nanotecnologie a microparticelle pluritensive e calibrate lo fanno sopravvivere al di là del tempo e degli spazi.

Certo, se se ne perdesse uno nello spazio sarebbe un casino cosmico perché è indistruttibile e con il traffico intenso di mezzi interplanetari, pericolosissimo. Soprattutto per le lente navette della Terra, pianeta retrogrado come nessun altro, in tutte le sue scienze.

Molti giocatori intervistati dichiarano con entusiasmo: «È una goduria giocarci. A volte raggiunge 72 Km nanosecondo con forza d’urto a Mac 4, devastante!»

Nel tremilaeciapelo la Federazione Calcistica degli Intermondi (F.C.I.) aveva dovuto dotare i portieri di uno scudo riflettente altamente dirompente, dopo che l’ultima evoluzione del pallone di cui sopra aveva distrutto la gabbia toracica di un portiere della Nazionale Azzurra Umana Terrestre e quello di una Lucertola Cambriana Assottigliata della Nazionale Sciroccati Totali di Fradicia Guardia, uno dei pianeti più lontani, al bordo del buco nero Setipigliotinghiotto. E già dal duemilaeciapelozerozero la federazione aveva vietato i colpi di testa.

Peccato, perché era stato entusiasmante assistere a quelle partite in eurouniversale.

Anzi, erano state proprio quelle morti in diretta, per non parlare delle decapitazioni precedenti, che avevano fatto lievitare le presenze durante le divulgazioni stellari controlunari e richiamato ancor più giocatori d’altri mondi in federazione.

Insomma, a tutt’oggi, 15 giada del tremilaeciapeloquindici le nazionali sono presenti praticamente in ognuno dei mille mila mondi e territori e pianeti e galassie e vie dell’universo.

Una volta si sarebbe detto: una passione globale (quanto più facile!)

Devo andare avanti, però, con il racconto figo, ma se qualcuno fosse interessato e volesse approfondire l’argomento C.U.C.I.S.T.E., mi mandi pure un messaggio siderale o universalmatico sull’app: azzchecavolodicollegamento e risponderò volentieri.

L’episodio figo che voglio raccontare è la partita di qualificazione che si giocarono la Nazionale Azzurra Umana Terrestre, con i suoi giocatori umani d’ultima generazione, e la Nazionale Terra Nera Graduata al Mastice Plastico, con i suoi giocatori umanoidi deviati, famosissimi per la loro disfunzione genetica che li fa liquefare ogni due per tre.

Una breve storia delle due:

la nazionale Azzurra è entrata ad honorem tra i fondatori della Coppa Universale degli Intermondi degli Sciroccati Totali Everyone, in quanto i Terrestri giocano a calcio dalla nascita. I primi girini usciti dal brodo primordiale Terrestre si radunarono in massa e lottarono duramente tra loro per creare una squadra di 11 elementi che per novanta minuti rincorresse una palla, la calciasse, le desse testate e prima o poi riuscisse ad incastrarla nello spazio angusto del gol. Quelli che persero si sono evoluti in tifosi urlanti.

Dobbiamo quindi a questo grande popolo il regalo del gioco del calcio e la trasmissione delle sue regole fino ad oggi.

La seconda nazionale era la Nazionale Nera, ma chiamarla Nazionale era solo un appellativo senza significato.

Rappresentava un pianeta giovane, ancora in assemblaggio e governato da egemoni guerrafondai. Povertà e miseria caratterizzavano il pianeta e molti fuggivano per trovare rifugio e protezione in luoghi dell’universo più ospitali.

Ovviamente la Nazionale Nera era sorvegliata da soldati armati, che non disturbavano i giocatori solo perché questi sapevano come evitare rogne e guai.

La partita si giocò sulla Terra, a Roma, in uno dei più vecchi e spettacolari stadi dedicati al calcio che l’universo avesse.

I giocatori della Nazionale Nera vennero ospitati in un bell’albergo vicino allo stadio e, a parte una leggera carenza di carbonio, si trovavano a loro agio con l’aria e l’atmosfera terrestre.

I giocatori umanoidi deviati, per la prima volta arrivati alle qualificazioni, erano nervosi ed eccitati. Molti si liquefacevano per l’ansia, ma si ricomponevano il più in fretta possibile.

Gli operatori economici avevano fatto a botte pur di riuscire a seguire la squadra per cercare di ottenere contratti vantaggiosi con gli estrosi e capricciosi Terrestri Azzurri.

Di conseguenza era maggiore la presenza di militari, assai innervositi dall’eccezionale presenza di ben 37 bambini sotto i cinque anni.

Ovvio che i giocatori soffrissero di ansia da prestazione. Ovvio che tutti soffrissero di gravi attacchi d’invidia deformate verso i terrestri che potevano vivere liberi, ma liberi veramente.

L’insieme creava nervi tesi, bisticci e grida. Ma anche risate, corse e salti, espressioni di gioia e di sorpresa, soprattutto quando i bimbi scoprivano la piscina dell’albergo piena d’acqua azzurra. Mai avevano visto qualcosa di simile sul loro nero pianeta!

Alla fine, la delegazione e i giocatori si divisero.

I giocatori si allenarono fino allo stremo e all’imbrunire.

La cena fu eccezionale e tutti mangiarono spazzolando ogni portata con grande soddisfazione degli chefs che avevano cucinato, ignari del fatto che gli umanoidi deviati non erano dotati del senso del gusto.

Come un sol uomo, a cena finita, si ritirarono nelle stanze e si addormentarono.

Fu in quel momento che i difensori (non solo i giocatori, ma anche i difensori del progetto KL7Zlava, medici specialisti) iniziarono ad uscire dalle stanze tra una serie di

«Sh! Fate piano!» e «Non vedo nulla, sto andando bene per di qua?»

«No. Di qua! C’è la pila di Vascolari Cordenia che ci fa strada.»

Bene o male si ritrovarono nel parcheggio per discutere gli ultimi dettagli dell’impresa segreta alla quale si erano votati. Rimaneva una lunga lista di verifiche logistico-tempistiche che non avevano potuto fare in anticipo per mancanza della strumentazione di universalocalizzazione sofisticata.

Comunque, a coppie, un difensore del progetto e un membro della delegazione, partirono su taxi prenotati per perlustrare i luoghi interessati.

All’alba avevano scovato e visitato tutte 37 le location interessate e tra sbadigli e «Notte, notte!» erano finalmente certi che il progetto KL7Zlava si sarebbe realmente concretizzato la notte successiva, dopo la partita di calcio.

Rientrarono non visti dalle guardie appostate, che russavano sonoramente, anche se con gli occhi scrutanti aperti.

La mattina dopo, la squadra, elettrizzata, affrontò allenamenti, riunioni tattiche e i mille casini vari che si susseguivano in queste circostanze.

Alle due di un soleggiato pomeriggio le Nazionali entrarono in campo.

Undici uomini Terrestri d’ultima generazione e undici umanoidi deviati di Terra Nera Graduata al Mastice Plastico.

I giocatori della Nazionale Nera non riuscirono mai e poi mai nemmeno a sfiorare la palla nei novanta minuti successivi, mentre i giocatori della Nazionale Azzurra realizzarono 24 gol.

Stupirono i tifosi della Nazionale Nera che continuarono ad esibirsi in ola ondulanti, in canti di vittoria e in sorrisi a 44 denti quasi tutti cariati. Sembravano davvero al settimo cielo, mentre ogni due per tre qualcuno si liquefaceva e si ri-assembrava velocemente.

A fine partita, i giocatori della Nazionale Nera si ritirarono in fretta, tirando un evidente sospiro di sollievo.

Si ripetevano l’un l’altro

«Anche questa è fatta! Domani si torna a casa, ma con un regalo immenso!»

L’allenatore, stremato, puntualizzò: «Non è proprio un regalo a dir la verità!»

«Dai, coach!!! Riprenderemo tutti la solita vita. E tu tornerai ad oziare sulla sedia a dondolo! Però, per i 37 cuccioli… Il progetto KL7Zlava si realizzerà stasera. E poi forse per tutti…»

Nazionale e delegazione rientrarono presto in albergo.

I bimbi impazzirono gioiosamente nella piscina e gli adulti chiacchierarono, firmarono vantaggiosi contratti commerciali, riposarono stesi sui lettini tensiocrasmatici ultra massaggianti.

Arrivò sera e cenarono senza sentire un solo gusto. Poi, avvolti in una leggera nebbiolina di malinconia come sempre capita alla fine di una bella giornata irripetibile, si diressero alle loro stanze.

Appena scese il buio, uscirono ordinatamente scaglionati i 37 gruppi formati da: un difensore, un medico specialista e un genitore con figlio addormentato.

Ogni gruppo, nel silenzio più assoluto, salì sul taxi prenotato.

Tutto come da progetto KL7Zlava. Progetto pilota dalle enormi possibilità per il futuro.

Ogni taxi raggiunse e si fermò in un luogo differente di Roma e rimase in attesa il tempo necessario, circa due ore, come da accordi.

La coppia di adulti portò il bimbo all’interno dell’edificio. Fino all’antiquata macchina per la purificazione del sangue A2ZCF che solo sul pianeta Terra, così retrogrado nelle conquiste scientifiche, si trovavano ancora funzionati e in luoghi accessibili.

Studi avanzati della Univerlalscientificuniversity dell’evolutissimo pianeta G.R.A.N.D.E., avevano stabilito che, se utilizzate anche una sola volta e prima dei cinque anni, potevano risolvere uno dei problemi genetici più fastidiosi degli Umanoidi Deviati della Terra Nera Graduata al Mastice Plastico: la liquefazione, causata da un microsegno in eccesso nella mappa del genoma.

Ah, la Nazionale Nera! Altro che novanta minuti a rincorrere una palla!

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