«Ci giurerei» dice la signora Lepic «che Honorine si è di nuovo dimenticata di rinchiudere le galline»
Azzeccato. Basta guardare dalla finestra. Laggiù, proprio in fondo al cortile si staglia nel buio la sagoma nera della porticina aperta del pollaio.
«Félix, se andassi tu a rinchiuderle?» dice la signora Lepic al maggiore dei suoi tre figli.
«Non sono qui per occuparmi delle galline» dice Félix, ragazzo smorto, indolente, sfaticato.
«E tu, Ernestine?»
«Oh, io, mamma, avrei troppa paura!»
Incipit di Pel di carota
Jules Renard
Uscito nel 1894 racconta la vita di un figlio non amato dalla madre. Probabilmente proprio non voluto. Un peso enorme per il piccolo, considerando che neppure il padre se ne occupa. François Lepic, detto Pel di Carota, è raccontato in corti e stringati capitoli, in brevi storie accostate fino a formare un libro. Perché Renard amava la brevità e l’essenzialità. È riuscito a descrivere il delicato equilibrio e le difficoltà dei rapporti familiari e, ancor più complicato, a coinvolgerci nella condivisione del collegio e a farci rivivere la sgradevole crudeltà degli adolescenti.
Quanti di voi si metterebbero nella lista di bimbi dall’infanzia felice e quanti in quella dei bimbi dall’infanzia segnata?