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Haikai e haiku, forme poetiche caratteristiche della cultura giapponese, devono la propria origine alla tradizione di comporre waka o uta (brevi poesie di regola formate da trentino sillabe distribuite in versi di 5-7-5-7-7) esistita nella letteratura giapponese già dal tempo del Manyōshū [Raccolta di diecimila foglie].
Il renga non era però una semplice composizione di più di due waka o uta ma un gioco, in cui l’unità poetica (le trentuno sillabe) veniva divisa in due parti, autonome e destinate a essere realizzate da due persone diverse. La prima, più lunga, di 5-7-5 sillabe, era chiamata chōku (ku lungo); la seconda, più breve, di 7-7 sillabe, tanku (ku breve).
Incipit di Poesie
Matsuo Bashō
Sì, lo so, sembra indigesto iniziare il giorno con la metrica giapponese! Ma in realtà è stimolante e magico, soprattutto se a gestirle, poi è un maestro come Matsuo Bashō e l’esito di questi giochi metrici è il seguente:
È primavera!
Sulla montagna senza nome
bruma mattutina.
Adoro le sue poesie. Riescono a creare la serena sospensione tra le decisioni quotidiane.