Ogni tanto immagino di vedermi tra vent’anni, quando di certo non sarò più in politica. O penso a che cosa dirà un giorno mia figlia di quello che avremo fatto in questo Paese. E che avremo fatto proprio noi, che per un certo periodo abbiamo avuto piccole e grandi responsabilità.
Mi pongo insomma, in modo semplice, il problema di un «principio responsabilità», per dirla con Hans Jonas, consapevole che saremo giudicati al di là delle chiacchiere, delle contrapposizioni, del ritmo forsennato di dichiarazioni e controdichiarazioni che tanto sembrano appassionarci e che consumano il nostro tempo, e invadono il tempo di tutti.
Incipit di Qualcuno ci giudicherà
Giuseppe Civati
Uscito nel 2014, questo libro di Giuseppe Civati rappresenta un esempio di come raccontare e descrivere in forma di saggio un pezzetto di storia contemporanea, intrecciato alla propria vita e alle propria carriera. L’autore descrive la sua crescita polita, ma esprime anche il suo pensiero in relazione agli avvenimenti che stanno accadendo e produce una previsione sulle conseguenze che queste azioni avranno per il futuro, secondo il proprio pensiero.
Perché è utile leggere un libro di questo tipo? Principalmente perché può aiutarci a comprendere meglio l’evoluzione di un modo di pensare di sinistra e, che si sia o meno coinvolti politicamente, si condivida o meno il pensiero politico dell’autore, può metterci a disposizione idee e concetti verosimili per creare, se ne avessimo la necessità, il nostro personaggio di sinistra, oppure l’avversario di sinistra del nostro personaggio.