Da piccola, quando mi mettevo in situazioni buffe o ridevo a crepapelle o facevo battute di spirito, mia madre mi rimproverava dicendomi: «Donata non renderti ridicola, che fai ridere la gente». Io le rispondevo con la saggezza dei miei riccioluti impudenti pochi anni: «Meglio far ridere la gente che farla piangere». Mia madre, che amava aver l’ultima parola, ribatteva: «Fai quel che ti pare, ma ricorda che il riso abbonda sulle labbra degli sciocchi».
«Perché?» le chiedevo imperterrita. E mia madre svicolava: «Solo le sciocchine ridono molto».
«Non è vero, non è vero» ribattevo, furiosa.
Incipit di Ridere è una cosa seria
Donata Francescato
Il libro è affascinante e si basa su analisi di testi e vignette pubblicate da varie testate italiane fin dal primo dopoguerra, oltre che su interviste somministrate ad un campione di 333 persone di sesso, estrazione sociale e credo religioso differenti. Perché ridono di più le donne degli uomini? Si ride più di qualcosa oppure quando ci si trova in compagnia di qualcuno? Il modo nel quale si ride è rivelatore della personalità? Le risposte ci sono tutte, e altre ancora, che permettono ad un autore di testi di trovare spunti ispiratori.