Ho impiegato molto tempo e o girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell’amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita. Per capire l’essenziale, però, mi è bastato un istante, mentre mi torturavano legato ad un muro. Fra le urla silenziose che mi squarciavano la mente riuscii a comprendere che nonostante i ceppi e la devastazione del mio corpo ero ancora libero: libero di odiare gli uomini che mi stavano torturando oppure di perdonarli. Non sembra granché, me ne rendo conto. Ma quando non hai altro, stretto da una catena che ti morde la carne, una libertà del genere rappresenta un universo sconfinato di possibilità. E la scelta che fai, odio o perdono, può diventare la storia della tua vita.
Incipit di Shantaram
Gregory David Roberts
Non c’è nulla da fare, a volte un libro arriva dritto in testa (non perché è caduto dallo scaffale e con le sue 1200 pagine ha regalato al malcapitato una commozione celebrale!) e se ne viene travolti.
Questo, per me, è accaduto con Shantaram.
Che fa allora il povero scrittore in fieri? Si rilassa e lo legge fino alla fine. Tranquillo e sereno, con la mente ben aperta: il libro gli insegnerà tutto. Più o meno. E gli darà gioia, gratificazione, divertimento… Buona giornata!