Si bloccò in mezzo al Ponte Carlo, con le spalle rivolte alla città vecchia, graffiata appena dal russare squassato dei barboni naufraghi tra le onde rabberciate degli scatoloni. Non era una semplice stravaganza quella di uscire solo la notte, per restare rinchiuso tutto il giorno nella sua stanza d’albergo a disegnare; dove progettare il restauro di un palazzo del Seicento devastato da un incendio e da lì doveva partire: dalla notte carbone, dalla luce divorata dal fuoco, dal buio della cenere.
Incipit di Ti lascio il meglio di me
Giancarlo Marinelli
Il libro è uscito nel 2006 ed ha partecipato al premio Campiello.
Mi pare una storia di confine. Il protagonista cammina al limite del non reale per tutto il libro, vagando tra realtà del suo presente e del suo passato, nel tentativo di superare l’amore per la figlia scomparsa. Affettivamente lontano dalla moglie.
Il tutto in un’atmosfera pregna di sovrannaturale.
Sovrannaturale: ci si può permettere di credere che esista?